Soddisfazione espressa da Scalfari, presente in rappresentanza del Comune di Tropea
Nella mattinata del 16 maggio, presso la sede della Soprintendenza di Reggio Calabria, si è tenuta una riunione operativa convocata dal dirigente Fabrizio Sudano, che ha visti coinvolti i rappresentanti dei comuni di Parghelia, Ricadi e Tropea e dei rispettivi costituendi musei civici.
Per Parghelia era presente il sindaco Antonio Landro, che con la sua amministrazione ha recentemente approvato il regolamento di istituzione del Museo della Memoria (MuMe). In assenza del sindaco di Ricadi, per il comune costiero era presente il direttore del Museo Paleontologico Vincenzo Calzona. Per il comune di Tropea era presente il vice sindaco Roberto Scalfari e il professor Francesco Barritta, direttore del Museo del Mare (MuMaT). In doppia veste di presidente del Gruppo Paleontologico Tropeano (GPT) e di responsabile scientifico del MuMaT c’era il professor Pino Carone, paleontologo di chiara fama al quale è stata recentemente intitolata una specie fossile che presto potrà essere ammirata a palazzo Santa Chiara, sede del museo civico tropeano.
A coadiuvare il soprintendente, nella veste di consulente, la paleontologa Cinzia Marra dell’Università di Messina, che al termine dell’incontro il sindaco Landro ha indicato come probabile responsabile scientifica del MuMe di Parghelia.
Al centro del tavolo tecnico la discussione sui reperti paleontologici recuperati nel corso di un lavoro trentennale dai soci del GPT, che sono stati in parte catalogati da Carone e dai suoi collaboratori. I pezzi di maggior valore scientifico sono stati studiati da Carone, spesso in collaborazione con paleontologi specialisti provenienti da tutto il mondo. Anche la Marra, nel corso degli ultimi anni, si è occupata dei fossili rinvenuti dal GPT e ha pubblicato una serie di articoli assieme a Carone.
A parte il Museo Paleontologico di Ricadi, il cui progetto è ormai chiuso e che presto sarà ultimato, i rappresentanti di Parghelia e Tropea hanno raggiunto un accordo sui fossili custoditi nella sede di Parghelia del GPT.
Su esplicita richiesta del sindaco Landro, nessun fossile attualmente esposto presso la sede del GPT dovrà essere trasportato a Tropea, che quindi si avvarrà della collezione presente nei magazzini di Tropea, che in parte deve essere ancora catalogata, e di una selezione di fossili presenti nei magazzini di Parghelia.
Landro, che ha voluto così tutelare il patrimonio esposto attualmente nel suo comune, è stato comunque lungimirante nel voler concedere al Comune di Tropea quanto inserito nel progetto scientifico del MuMaT. Il GPT, invece, riconoscendo la volontà del Comune di Parghelia di trasformare l’attuale sede in una sezione del MuMe, ha consegnato nei giorni scorsi al Soprintendente una relazione tecnica che illustra nei dettagli l’esposizione consegnata al sindaco di Parghelia. Per i reperti presenti nel magazzino che non saranno spostati a Tropea, invece, si dovrà procedere a un lavoro di inventario. Si tratta di centinaia di esemplari di clipeastri e di altre specie che non hanno trovato posto nell’esposizione realizzata dal GPT.
Soddisfatto del sostanziale accordo raggiunto il soprintendente Sudano, così come pure Carone, il quale ha evidenziato come dal lavoro del GPT si sia giunti alla costituzione di ben tre musei per i principali paesi turistici della Costa degli Dei. Grazie all’intesa raggiunta da Scalfari e Landro, inoltre, il futuro dei due musei potrà beneficiare di una stretta collaborazione, che tra le altre cose sarà finalizzata a raccogliere la proposta di una rete museale tra i tre comuni avanzata da Calzona, direttore del Museo Paleontologico di Ricadi e di quello Parrocchiale di Parghelia, e da Barritta, direttore del MuMaT.
Barritta ha espresso quindi soddisfazione per questo ulteriore passo avanti nella costituzione del museo civico di Tropea e ringrazia il sindaco Giovanni Macrì per la fiducia accordata e il vicesindaco Roberto Scalfari per il sostegno e la presenza che sta offrendo in questa fase così delicata.
Proprio il vice sindaco Scalfari si è detto felice del risultato raggiunto. Ora, ultimata la fase progettuale, il Comune si sta ora occupando di completare le ultime carte da inviare al MIBAC. Assieme all’organigramma comunicato al soprintendente dal direttore Francesco Barritta (il quale ha nominato il biologo marino Francesco Florio come curatore della sezione di Biologia marina, il geologo Gino Cotroneo come curatore della collezione paleontologica, il paleontofilo Tommaso Belvedere come responsabile del personale), i professionisti coinvolti nella realizzazione del MuMaT hanno infatti consegnato al Comune di Tropea il progetto espositivo (firmato dal responsabile scientifico Pino Carone) e quello architettonico (realizzato dal responsabile tecnico Vincenzo Carone). Questi materiali saranno consegnati a breve alla Soprintendenza assieme e agli elenchi dei reperti, all’impegno di spesa per la polizza assicurativa e al piano annuale delle attività del museo. Su questi due ultimi documenti sono al lavoro da una decina di giorni proprio Scalfari e Barritta.
Il vicesindaco, infine, in occasione della riunione tenutasi giovedì, ha iniziato a prendere contatti con il mondo dell’Università per siglare un protocollo d’intesa utile a valorizzare il patrimonio che presto sarà custodito nel museo civico.
Per quanto riguarda il management del MuMaT, l’ultimo passaggio da completare in attesa del giudizio del MIBAC sarà quello di dotarsi di un comitato scientifico, la cui presidenza sarà affidata a una figura proveniente dal mondo accademico e afferente ai settori della Paleontologia o della Biologia Marina.
[…] Raggiunto accordo in Soprintendenza sui reperti destinati ai musei di Tropea, Ricadi e Parghelia, La Piazza di Tropea del 19 […]