Politica

Berlusconi a Tropea elogia Macrì e lancia la volata finale per la Santelli

Scritto da Nicola Grillo

A 3 giorni dal voto delle regionali in Calabria, Tropea riceve sul palco in Piazza del Cannone il presidente di Forza Italia, l’ex premier Silvio Berlusconi. Ad accoglierlo una folla discreta in un’ atmosfera di impazienza, desiderosa di assistere all’intervento del tanto acclamato ospite. Un’adeguata presenza di forze dell’ordine tra cinofili, poliziotti in divisa ed in borghese, carabinieri e vigilanza urbana e protezione civile. Il tutto condito dall’immancabile calca di giornalisti di diverse testate puntualmente sopraggiunte per documentare l’evento. E noi, di casa, non potevamo certo mancare. Nella sua discussione Berlusconi, esordisce presentando la candidata del suo partito Jole Santelli e rivolge alla cittadina di Tropea e al suo mare non pochi complimenti definendola come una “località da sogno”. Dopo di che non si risparmia nel concedere attenzione verso il primo cittadino avv. Nino Marcì che ha fatto gli onori di casa accogliendolo, e sottolinea l’impegno del sindaco nella cura per la sua città, definendo il suo un comportamento esemplare ed elogiando l’iniziativa di candidare la città a capitale della cultura per il 2021; illustra le doti della candidata e i ruoli da lei ricoperti con grande capacità in passato; continua presentando la proposta all’interno del suo programma “Calabria Promozione”.

Io da imprenditore, da uomo di stato, da uomo di governo, sarò comunque a sua disposizione se sarà necessario darle dei miei consigli e miei suggerimenti, quindi sarò anch’io se lei lo vorrà nella squadra che esaminerà i problemi e cercherà le soluzioni

Berlusconi garantisce per la Santelli descrivendola come una donna imprenditrice concentrata a cambiare e migliorare la regione, anche ricorrendo agli aiuti di professionisti calabresi e non. “Io da imprenditore, da uomo di stato, da uomo di governo, sarò comunque a sua disposizione se sarà necessario darle dei miei consigli e miei suggerimenti, quindi sarò anch’io se lei lo vorrà nella squadra che esaminerà i problemi e cercherà le soluzioni ” ha dichiarato il leader di FI.
Seguono analisi dei dati attuali riguardo le precarie condizioni in cui versa la Calabria, commenti riguardo le produzioni della regione e il ricambio lavorativo tra posti che si liberano e posti che si occupano e riguardo il porto di Gioia tauro, il sistema ferroviario e l’alta velocità. Berlusconi parla anche delle principali reti calabresi ancora non completamente elettrificate e dell’età media dei treni attualmente circolanti tutti compiuti 30 anni sulle spalle, a suo dire una situazione inadeguata come servizio di trasporto per i turisti e i cittadini pendolari. Parla anche della sanità negli ospedali, descrivendola come una situazione di difficili collegamenti, vuota di medici e primari che ormai hanno abbandonato il territorio per stabilirsi altrove. Nemmeno la pressione fiscale è trascurata, punto di forza nell’ottica del presidente, insieme ai contributi delle aziende che assumono i giovani, che si affacciano sul mondo del lavoro. Berlusconi auspica una vittoria in Calabria e nella Romagna per mandare a casa l’attuale governo attaccato alle poltrone, mettendo in evidenza quella che secondo lui è la grande differenza tra Forza Italia e la sinistra: una differenza nel concetto di stato e di potere. Nella digressione Berlusconi enuncia: “nella storia occidentale che è cominciata prima di Cristo con la Grecia che ha scoperto la democrazia e il diritto alla libertà, poi Roma ha scoperto la divisione dei poteri, poi la tradizione giudaico-cristiana è arrivata alla concezione di primazia del cittadino sullo stato. Che cosa significa, che il cittadino non è al servizio dello stato ma è lo stato che deve essere al servizio del cittadino, lo stato è un’istituzione che viene delineata dai cittadini e che deve tutelare e garantire i diritti dei cittadini che noi occidentali consideriamo, se credenti, ci siano dati da chi ci ha creato, se non credenti, ci appartengano per natura.”

Lo storico leader forzista prosegue così: “Lo stato questi diritti non può diminuirli, li deve anzi garantire e tutelare. La sinistra che viene dalla tradizione del comunismo, adesso per esempio c’è la grande sfida che verrà portata al mondo intero dalla repubblica cinese, uno stato totalitario comunista che anche nel passato ha avuto un percorso completamente diverso dal nostro di occidentali, ma in Cina hanno sempre governato dinastie per secoli che avevano potere di vita o di morte su tutto e sui cittadini che consideravano sudditi, poi c’è stato il tremendo terribile periodo di Mao, e adesso siamo al capitalismo comunista, che è comunismo puro, in Cina sono quelli del governo, quelli del partito che dicono ai giudici a questo gli date 5 anni a questo 10 a questo lo condannate all’ergastolo questo alla pena di morte, esistono circa 2.000 sentenze di morte all’anno, verso chi? Verso coloro che si ribellano all’interno del partito, verso delle comunità minori che si ribellano. Da noi quando uno litiga esce e fa un partito, la sono 1.300.000.000 non possono litigare con tutti è più facile tagliare la testa. Comunque il comunismo cinese è ancora lo stesso molto forte , attivo, hanno annunciato una sfida economica e commerciale all’occidente e agli U.S.A., sistema dei dazi, ma la sfida continuerà e sarà una sfida culturale, politica, Dio non voglia anche militare, perché il comunismo non si è mai dato delle frontiere a cui arrestarsi e quindi hanno sempre in testa il dominio di tutto il mondo ”. Il Presidente continua : “Dunque questi signori di sinistra anche qui in Italia e dovunque hanno una concezione diversa rispetto alla nostra, dello stato, è lo stato che ha la primazia sui cittadini. Noi diciamo che sono i cittadini che hanno la primazia sullo stato, per loro è lo stato che considera i cittadini dei sottoposti, che li considera dei sudditi, tanto che pensano come stato di poter togliere ai cittadini quei diritti che loro ritengono di essere loro a dare, possono diminuirli o possono anche abrogarli del tutto se a loro conviene e, questo stato può imporre ai cittadini tutto quello che lo stato Italiano sta imponendo a noi: l’oppressione fiscale, l’oppressione giudiziaria, l’oppressione burocratica. Ancora, tasse elevatissime e insostenibili, giudici politicizzati che condannano i nemici politici della sinistra.” Conclude: “Ecco vedete queste due inconciliabili differenze. Noi cittadini riteniamo che lo stato deve essere amico nostro, deve facilitare la nostra vita, deve facilitare il nostro stato e i nostri rapporti nella società, loro ritengono invece che lo stato può essere ostile ai cittadini, nemico ai cittadini e imporre ai cittadini tutto quello che loro pensino sia per loro necessario per mantenere il potere. Noi siamo l’occidente e noi di F.I. siamo in Italia l’unico movimento continuatore della storia occidentale, della tradizione liberale, continuatore garante testimone della tradizione di libero mercato, continuatore della tradizione garantista. La sinistra ha proposto un mese fa e ha approvato le legge per cui chi va sotto processo, anche solo indagato, può restare indagato a vita e quando si va sotto processo penale è una pena già quella. A me ne hanno fatti 88 di processi. Si rovinano i rapporti economici, si rovinano i rapporti sociali, no secondo loro un cittadino italiano anche solo così per un sospetto, perché loro hanno sostituito quello che è garantito a noi dalla nostra costituzione, la presunzione di innocenza, cioè che anche per noi e per la nostra costituzione uno che va sotto processo rimane innocente a meno che non c’è stata una sentenza di cassazione finale di terzo grado che lo condanna, allora diventa colpevole. Per loro uno che viene anche soltanto messo al centro di indagini è presunto colpevole e tale rimane finché abbia la fortuna dopo un percorso di anni di avere una sentenza di cassazione a lui favorevole che lo dichiari innocente assolvendolo. È una cosa che non si può accettare, è un reato contro i cittadini, contro la loro libertà. Ecco questa è la sinistra e noi, come movimento che siamo di F.I., siamo nel centro destra l’elemento fondamentale, per far si che l’attività di quando saremo al governo venga ispirata a questi principi, fondamentali dell’occidente e della nostra filosofia e della nostra cultura. Ci sono anche altri partiti, il partito di Salvini, il partito della Meloni, ma non hanno la nostra derivazione occidentale, sono partiti che fanno politica e prendono le decisioni secondo il loro buon senso o secondo la convenienza o l’opportunità del momento, non sono come la sinistra certamente ma hanno bisogno di noi perché senza di noi: primo, non potrebbero arrivare ad avere una maggioranza dei voti, senza di noi non saprebbero governare, senza di noi non avrebbero l’indicazione della retta via basata sui nostri principi per dare delle risposte al paese”. Berlusconi ribadisce il concetto di primazia dello stato sui sudditi da parte della sinistra, chiedendo ai presenti di spiegarla a chi ancora non la conosce e si appresta al voto, evidenzia una carenza e una crisi di leadership, facendo riferimenti ai parlamentari M5S per esempio, i quali “stanno li aggrappati alle poltrone”. “Dobbiamo mandare in parlamento, al governo della regione delle persone capaci che a un certo momento della loro vita sentono quel senso di responsabilità come ho sentito io 26 anni fa e come sento ancora adesso nonostante la tarda età il dovere di fare qualcosa per i miei concittadini e per il paese che amo. ” Berlusconi chiude con la seguente frase: “Io vi abbraccio e vi faccio un augurio, che il governo in Calabria possa cambiare. Forza tropea, forza Calabria e naturalmente forza Italia”!
In uno spiraglio a conclusione dell’intervento noi della Piazza di Tropea siamo riusciti a ricevere una dichiarazione esclusiva dal presidente di F.I. che alla nostra richiesta di un messaggio per i giovani calabresi ha risposto così: “Dovete ottenere che il nuovo governo rilanci tutta la produzione e ci siano imprese che anche grazie alle agevolazioni importanti che faremo sulle tasse possano assumere dei giovani e non costringerli a lasciare i vostri genitori, i vostri fratelli, i vostri amici, la città che così tanto amate e il mare che così tanto amate per andare a cercare un lavoro altrove. Auguri.”

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Nicola Grillo

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