Cultura

Grande successo della tradizione popolare tropeana con l’evento “I Tri Da Cruci”

Con la tradizionale accensione della galea sospesa e la danza de u Camejuzzu i Focu (il cammello di fuoco), scene iconiche e performance evocative della cacciata dei Saraceni dalla Calabria, il Principato di Tropea ha rinnovato il tradizionale appuntamento con I TRI DA’ CRUCI, narrazione che tramanda ai posteri storia e memoria. Ad esprimere soddisfazione per la bella ed emozionante riuscita dell’evento, opportunità che ha consentito a numerosi visitatori di vivere l’esperienza Tropea anche da un punto di vista storico, identitario e spirituale è il Sindaco Giovanni Macrì sottolineando come iniziative di valorizzazione ed esaltazione della memoria collettiva come questa contribuiscano a declinare su più livelli, registri e prospettive l’unica proposta culturale ed esperenziale sulla quale – chiosa Macrì – siamo tutti impegnati, istituzione, associazioni, rete commerciale ed imprenditoriale. Rinviato per il maltempo nei giorni scorsi, l’evento tanto atteso si è tenuto nell’ultimo week end appena conclusosi. In Piazza Cannone è andata in scena la Compagnia Teatrale BA17 che si è cimentata nell’opera inedita I TRI DA’ CRUCI, scritta e diretta dalla regista e performer Angelica Artemisia Pedatella, con l’interpretazione di Massimo Rotundo, Luigi Cantoro, Giada Guzzo, Giuseppe Marvaso, Raphael Burgo, Kristal Berlingieri e la stessa Pedatella, accompagnati dalla musica dal vivo di Loris Paola, Daniele Gallo e Angelo Santoro. Colpi di scena, sfide musicali e una potente celebrazione di Tropea come una Atene contemporanea, centro di cultura e di promozione del Mediterraneo. L’opera presentata dalla Compagnia ha celebrato le tradizioni popolari tra danza, musica e recitazione presentando al pubblico la storia di uno dei tanti episodi in cui il popolo tropeano ha dimostrato il proprio coraggio nella lotta alla pirateria saracena che dal medioevo in poi per lunghi secoli ha vessato le popolazioni della costa, la storia della spiaggia detta U Gabbaturcu. L’evento ha visto protagonisti anche i giochi della tradizione come la gara dei sacchi e quella della pasta o delle pignatte. A fare da cornice è stato il concerto del gruppo musicale Kalavria. Ieri (domenica 7) i festeggiamenti si sono chiusi con il concerto di Ciccio Nucera, i fuochi pirotecnici e la tradizionale accensione della galea sospesa e la danza del camiuzzu di fuoco davanti Piazza Cannone, tra gli affacci più belli del Principato.

Chi è l'autore

Pasquale Mazzeo

Docente di lingua e letteratura inglese, lavora come insegnante presso il Convitto Nazionale Filangieri di Vibo Valentia.

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