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Il Città di Tropea trionfa al Fanciullo e il Folklore

Scritto da Redazione

I piccoli dell’associazione presieduta da Andrea Addolorato vincono la XXXV edizione del festival dedicata all’incontro con le nuove generazioni tenutosi a Carovigno dal 26 al 28 aprile

Arriva ancora un successo per il gruppo folk Città di Tropea. Nella 35esima edizione de “Il fanciullo e il folklore”, nella kermesse itinerante organizzata dalla Federazione Italiana Tradizioni Popolari, svoltasi quest’anno a Carovigno, in provincia di Brindisi, dal 26 al 28 aprile. L’associazione, guidata dal presidente Andrea Addolorato, ha ottenuto per il terzo anno consecutivo il primo premio nel concorso del documentario etnografico con un video dal titolo “TerraCotta”, dedicato all’antico lavoro dei vasai di Gerocarne e curato magistralmente da Saverio Caracciolo. Questa la motivazione della giuria: «Un docufilm tecnicamente pregevole, ma soprattutto con un significato umanamente profondo: l’apprendistato di un figlio che, alla scuola di suo padre e di sua madre, impara a plasmare la sua vita, attraverso la metafora della lavorazione dell’argilla. Un omaggio alla libertà e al lavoro che capita assolutamente a proposito tra il 25 aprile e il 1^ maggio. Una sintesi delicata tra il culto delle proprie radici e la proiezione nel futuro attraverso ali sicure».
Sul palco, invece, “i piccoli” guidati magistralmente dalla Direttrice Artistica Concetta Lorenzo e da Carmelina Crisafio, hanno messo in scena uno spettacolo che aveva come tema l’invadenza della tecnologia che non permette di comunicare come un tempo e di conseguenza rinnega le forme di dialogo e gioco di un tempo, quando ci si divertiva con poco. Uno spettacolo nuovo e unico nel suo genere, che è voluto essere un po’ una provocazione al mondo dei social – spiega il Presidente Andrea Addolorato – dove i ragazzi si sono presentati sul palco di Carovigno con in mano telefoni, cuffie e dispositivi tecnologici creando un senso di stupore e di curiosità nel pubblico, e dove pian piano i giochi moderni hanno fatto spazio invece a quelli fatti a mano dai nostri nonni, dove bastavano delle caselle disegnate a terra con un gesso, una “corda” un “fazzoletto”, quattro “pietrine” e una trottola, il caro “pirrocciulu” per far divertire e far socializzare i ragazzi, molto più di come succede oggi, con i nostri amici virtuali”.
Quindi dopo aver raggiunto il gradino più alto del podio lo scorso anno a Sessa Aurunca con il documentario etnografico “Tizzoni di Calabria”, dedicato all’antico e duro lavoro dei carbonai di Serra San Bruno, e l’anno prima a Pesaro con “Riti e credenze nella cultura marinaresca di Tropea”, un nuovo trofeo va quindi a riempire la già ricca bacheca del gruppo portato avanti con grande passione da Addolorato, il quale ha voluto dedicare il riconoscimento ottenuto a Francesco Piccolo, membro dell’associazione tragicamente scomparso lo scorso febbraio.

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