Da Sibari alla Piana di Gioia Tauro, dalla Locride fino a Cosenza, passando per le reti televisive ed i network online minori, la notizia di una quasi certa candidatura di Nino Macrì a presidente della Regione Calabria avanzata da Forza Italia inizia a farsi strada, tra la cautela generale degli organi di informazione più blasonati.
A gettare il sassolino nello stagno del web è stato l’avvocato Carlo Salvo, già candidato alle scorse regionali a sostegno della presidente Santelli, il quale è certo di una cosa:
“il centro destra Calabrese, nella scelta del candidato alla carica di Presidente della Regione, rompe gli indugi ed affida al sindaco di Tropea la guida della coalizione che dovrà, in nome della continuità, cercare di riconquistare la guida della Calabria”.
Nella lettera integrale pubblicata su internet da varie testate, siti e blog, la domanda retorica di Salvo è la seguente: “Chi meglio dell’avvocato Macrì, in questo particolare momento buio per la Calabria e non solo, può raccogliere l’eredità dell’On. Santelli con la quale ha sempre avuto un rapporto di stima ed affetto”.
E a parte la stima e l’affetto della Santelli per il primo cittadino tropeano, Salvo ricorda come la Santelli abbia “sempre tenuto in debita considerazione” il sindaco della nota località turistica tirrenica, tanto da “voler ricevere Silvio Berlusconi a Tropea, affidando gli onori di casa proprio al sindaco Macrì”.
Per Salvo, inoltre, “Berlusconi, ben sapeva della stima politica che Jole Santelli nutriva per Macrì è così ha deciso di trasformare le elezioni regionali nella più grande campagna mediatica per la Calabria, riconoscendo Tropea, perla della Calabria, simbolo del turismo e punto di riferimento per il rilancio di quell’economia Calabrese, basata sul turismo, che nonostante le potenzialità del territorio non è decollata come avrebbe dovuto”.
Che la notizia ripresa da varie parti possa o meno concretizzarsi di qui all’ufficializzazione delle candidature, di sicuro rappresenta un invito a riflettere se sia davvero possibile che, per una volta, a partorire il candidato alla guida della regione possa essere una piccola ma produttiva realtà della Calabria, che dal punto di vista dell’immagine rappresenta di certo la sua parte più sana e bella.
Macrì è un politico ormai navigato, con alle spalle esperienze importanti sia tra le fila del suo partito a livello regionale che in seno alla Provincia di Vibo Valentia, dove ha più volte ricoperto la carica di consigliere.
Macrì è stato definito dalla stampa e poi riconosciuto con affetto dai suoi concittadini come il “sindaco giardiniere”, perché sin dall’inizio del proprio mandato si è letteralmente rimboccato le maniche, dedicando ogni domenica mattina a rimpiazzare con fiori e aiuole ogni bruttura ricevuta in eredità presente lungo le strade di Tropea, insieme a un sempre più nutrito gruppo di volontari; ha affrontato la sfida di destagionalizzare il turismo in città, riuscendo a inventarsi due eventi – il villaggio di natale e il cipolla party – capaci di tenere alta la vivacità del centro costiero vibonese tra le note d’autunno del Blues festival e l’avvio della stagione turistica primaverile; Macrì è il sindaco che si è lanciato alla conquista della bandiera Blu rimettendo il territorio in linea con i parametri richiesti per l’ambito riconoscimento; ha portato tutte le televisioni nazionali a parlare della propria città, tanto che anche gli altri media del settore di ogni dove hanno iniziato a ricordarsi delle bellezze della perla del Tirreno; l’attuale primo cittadino, “suddito” tra i principi del “Principato” di Tropea, come lui ama chiamare con affetto e senza superbia il territorio del proprio paese, ha però anche garantito pulizia per le strade e azzerato le emergenze rifiuti durante i mesi estivi e ha messo mano ai lavori pubblici, cercando di dare un aspetto diverso al centro, con piccoli ma intelligentissimi interventi: ha risistemato con un restyling atteso da più di un quarto di secolo la piazza centrale e l’ha collegata alla stazione con il rifacimento di tutto il viale omonimo; contro i mugugni di alcuni, è riuscito a ravvivare l’economia di via Libertà grazie a pochi ritocchi fatti sui sensi unici; ha poi reso più gradevole il tratto che collega questa importante via commerciale a Rocca Nettuno con il rifacimento dei marciapiedi, ed è anche intervenuto sull’arredo urbano del centro storico; in questi primi due anni di amministrazione ha inoltre riconsegnato alla scuola del primo ciclo uno dei tre plessi di viale Coniugi Crigna, mentre i locali della scuola media chiusi da anni sono attualmente in via di recupero; e mentre le ruspe delle ditte sono al lavoro per la nuova illuminazione di viale Tondo, per rimanere in tema di illuminazione bisogna dire che il Comune ha voluto investire sulle luminarie natalizie anche quest’anno, nonostante la chiusura imposta dal Covid: un segnale concreto per non arrendersi alla crisi e regalare all’intera regione l’immagine di un paese che pensa positivo.
Tralasciando tanti interventi minori, sotto il sindaco Macrì, Tropea ha intrapreso anche un percorso tutto in salita in un campo per anni trascurato da altri, perché ha scommesso tantissimo sulla cultura quale via maestra per il rilancio della Calabria, ed è così che è nata la candidatura di Tropea a capitale della cultura, che purtroppo non si è conclusa positivamente ma è comunque servita a coinvolgere l’intera regione nell’ennesima, emozionante sfida: grazie alla candidatura c’è stato infatti un fiorire di iniziative di qualità, come i premi, le onorificenze conferite a personaggi che hanno dato lustro al paese, le mostre programmate dai due musei presenti in città, gli eventi calendarizzati dalle tante associazioni, l’attenzione dell’imprenditoria sana della regione (che riconosce finalmente a Tropea un ruolo centrale anche nella promozione dei propri brand sul mercato).
E queste considerazioni le avrà fatte anche Salvo, che nella sua nota a concluso così: “Berlusconi, indossando i panni dell’imprenditore d’azione, ha ben pensato di affidare al sindaco del fare, colui che per amore della propria comunità si è personalmente rimboccato le maniche insieme ad altri amici per restituire alla cittadinanza i giardini pubblici, il progetto di una Calabria migliore, la Calabria che tutti sogniamo e che evidentemente, Berlusconi, in onore di Jole Santelli ha deciso di salvare”.
La visita del leader forzista a Tropea è servita alla Santelli per chiudere da vincente la propria campagna elettorale, ma potrebbe anche essere servita per far capire alle gerarchie del partito di Silvio Berlusconi che il modello adottato da Macrì nel suo piccolo “Principato” potrebbero rivelarsi vincenti per tutta la Calabria.