Il ministro all’Istruzione Lorenzo Fioramonti ha partecipato a Polistena all’iniziativa promossa dalla Questura di Reggio Calabria nell’ambito del progetto “A ‘ndrangheta” che coinvolge tutte le scuole con l’obiettivo di liberare le città dalle mafie. Insieme al presidente della Commissione antimafia Nicola Morra prima ha incontrato i soci della cooperativa antimafia Valle del Marro nata nel 2004 che gestisce terreni confiscati alle più potenti famiglie della ‘ndrangheta nella Piana di Gioia Tauro. Fioramonti ha apprezzato la storia e l’impegno della coop anche per i progetti di alternanza scuola-lavoro avviati ormai da anni con le scuole di tutta Italia. Si è trasferito poi al centro polifunzionale Padre Pino Puglisi dove ha incontrato gli studenti di Polistena alla presenza di autorità civili, militari e scolastiche nell’ambito di un convegno dal titolo “Dalla ‘ndrangheta ai ragazzi”. Morra ha voluto sottolineare come “l’esperienza della gestione positiva dei beni confiscati e il loro utilizzo anche da parte delle scuola costituisce un valore di crescita personale per i ragazzi e di sensibilizzazione sul contrasto sociale alle mafie”. Al convegno hanno partecipato il questore di Reggio Calabria Maurizio Vallone, il rettore dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, il Dirigente scolastico regionale, il Sindaco di Polistena Michele Tripodi, don Pino Demasi, referente di Libera e promotore della gestione del palazzo don Pino Puglisi, il direttore della sede di Reggio Calabria dell’Agenzia per i beni Confiscati Massimo Nicolò, il Procuratore della Repubblica di Palmi Ottavio Sferlazza. E centinaia di studenti delle scuole di Polistena. “Un filo rosso collega Polistena a Taranto e Venezia – ha detto il Ministro. Ed è la cura, che crea e conserva la bellezza dei nostri territori, del nostro ambiente e del nostro Paese. Non rassegniamoci al declino e puntiamo sulle scuole come laboratorio di una nuova cittadinanza. La bellezza insita di questa nazione – ha spiegato – deve essere recuperata, rilanciata. E’ l’unica grande forza che abbiamo. Non rassegniamoci alla bruttezza, insita anche in una forma diffusa di prevaricazione che magari in alcuni territori prende la forma della criminalità organizzata, in altri di un’industria pesante che indebolisce e fa ammalare le persone, in altri di infrastrutture mai realizzate. Come è possibile che lasciamo affondare una città che tutto il mondo ci invidia perché in 20 anni non siamo stati in grado di proteggerla sapendo che sarebbe arrivato questo momento. Non rassegniamoci a questa idea – ha proseguito Fioramonti – e a un declino costante. Serve uno scatto di orgoglio e di reni se vogliamo essere orgogliosi di essere italiani. Allora rilanciamo la formazione, puntiamo sulle scuole, le scuole come laboratori di una nuova forma di cittadinanza. Dall’anno prossimo introdurremo un nuovo insegnamento di educazione civica che tutto il mondo ci invidia, dove i ragazzi avranno la possibilità di imparare a collegare tra di loro i diritti ed i doveri, la responsabilità sociale e quella ambientale. Perché l’ambiente, se lo distruggi, non torna più e senza ambiente non c’è niente. Ecco, tutte queste cose fanno parte di un nuovo modello di Paese. E magari proprio territori come quelli di Polistena, come quelli calabresi, possono diventare un punto di riferimento per il resto del Paese e del mondo. Oggi altri Paesi, altre Nazioni guardano all’Italia con interesse perché questo Paese di tanto in tanto si inventa un’innovazione che funziona”. “Lavoriamo insieme – ha concluso il ministro – affinché si possa smettere di abbandonare l’Italia ma anzi si possa tornare a vivere in questo Paese con un obiettivo: prendersene cura fino in fondo. La cura fa bene alla società e come questo edificio ci ricorda che il bello edifica tutti”. Il ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti ed il presidente della Commissione antimafia Nicola Morra hanno annunciato da Polistena un Protocollo d’intesa tra Miur e Commissione Antimafia sull’utilizzo dei beni confiscati, attraverso nuovi strumenti di alternanza scuola – lavoro. Il protocollo, che sta per essere definito, coinvolgerà le scuole proprio con l’obiettivo di promuovere ed incentivare esperienze positive e buone pratiche di legalità che si sviluppano nei territori e che puntano a dimostrare come anche in luoghi difficili è possibile costruire spazi di libertà. Morra ha ricordato l’esperienza della cooperativa Valle del Marro, che “produce – ha detto – non solo buoni frutti ma semina sul piano sociale e culturale testimoniando che è possibile anche in Calabria ripartire dalla terra. Una sfida vinta che può essere mutuata ed allagata nei vari territori per contrastare l’idea di rassegnazione che permane tra i giovani pronti ad andare via dalla Calabria e dal Sud”. “Lottate, raccogliete questa sfida di cambiamento e di speranza – ha aggiunto Fioramonti parlando ai ragazzi – per cambiare questo nostro Paese e questa regione splendida”.
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Chi è l'autore
Pasquale Mazzeo
Docente di lingua e letteratura inglese, lavora come insegnante presso il Convitto Nazionale Filangieri di Vibo Valentia.
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