Grazie Presidente, sono qui per esprimere solidarietà e gratitudine al Procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, che con la maxi operazione contro la ‘ndrangheta “Rinascita-Scott” ha prodotto oltre 300 provvedimenti restrittivi, sono finiti in carcere, agli arresti domiciliari e indagati alcuni politici sia di centro-destra che di centro-sinistra, professionisti, esponenti della massoneria deviata, infedeli delle forze dell’ordine e mafiosi. L’operazione, lo ricordo, ha coinvolto ben 11 regioni d’Italia oltre la Calabria. Sicuramene, Presidente, le persone coinvolte si difenderanno nelle aule giudiziarie, però la gravità del quadro di infiltrazione della ‘ndrangheta nella vita sociale e di parte delle istituzioni italiane è evidente a tutti. Per questo l’operazione di Gratteri è stata accolta come un segnale incoraggiante e di liberazione dal gioco mafioso. Sì, presidente, perché questa maxi operazione non è uno “show” come qualcuno l’ha definita. La ‘ndrangheta, la massoneria deviata, i colletti bianchi che deviano le istituzioni non sono una farsa, ma una triste e spietata realtà. Questi poteri criminali e la subcultura mafiosa stanno falsando l’economia pulita, con il riciclaggio e il sistema dei prestanomi, stanno impoverendo socialmente ed economicamente i nostri territori e sono la causa dell’emigrazione e del conseguente spopolamento del Sud. Ora Presidente, il lavoro della magistratura pulita e coraggiosa è prezioso, ma la lotta antimafia è anche compito nostro, quindi forniamo tutti i mezzi e le risorse necessarie ai tribunali, alle procure, alle forze dell’ordine militari, alle scuole. E soprattutto Presidente animiamo gioiosamente una rivoluzione culturale perché solo così toglieremo leve alla ‘ndrangheta ed insegneremo ai nostri giovani -con l’esempio- la strada della legalità e della giustizia sociale. Quindi si abbandonino politiche che richiamano ad un’autonomia secessionista e anticostituzionale (che forse qualcuno ancora sogna) e diamo diritti, risorse e opportunità di emancipazione soprattutto laddove la ‘ndrangheta dilaga.
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Chi è l'autore
Dalila Nesci
Nata a Tropea (VV) in Calabria nel 1986, giornalista e laureata in Giurisprudenza presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria. Dal 2009 è attiva nel MeetUp di Reggio Calabria, viene eletta parlamentare della Repubblica e Portavoce del M5S nel 2013 e nel 2018. Membro della Commissione Affari Sociali e della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno delle mafie.
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