“Matteo Salvini fatica ad accettare l’idea di un centrodestra unito e plurale in cui coabitano culture e sensibilità diverse. Più che essere interessato a dare una spallata al vergognoso governo dell’inciucio giallorosso, il leader della Lega sembra concentrarsi su una strategia egemonica che tende a inglobare gli alleati e in qualche occasione a tentare di umiliarli”. A sostenerlo sono i consiglieri di Forza Italia alla Regione Calabria Claudio Parente, Domenico Tallini, Domenico Giannetta, Gianluca Gallo e Giuseppe Pedà. “Non può esserci altra lettura – proseguono – della posizione poco rispettosa e rigida della Lega sulle questioni calabresi, in relazione alla quale appare ben evidente un disegno divisivo finalizzato ad un clamoroso autogol della coalizione”. “E’ gravissimo – sostengono ancora i consiglieri azzurri – avere messo a rischio una vittoria certa a Lamezia Terme, terza città della Calabria, con il ritiro della lista del Carroccio sulla base di un malinteso ‘patriottismo’ di partito che impedisce ad alcuni di accettare visioni diverse e più umane del problema dell’immigrazione. Il cosiddetto ‘veto’ nei confronti del sindaco di Cosenza Mario Occhiuto si inserisce in questa visione egemonica che pretenderebbe di scegliere anche in casa altrui o di piegare alle proprie esigenze interne gli interessi della coalizione. Il garantismo a corrente alternata è inaccettabile soprattutto da un partito come la Lega che sta subendo ingiustamente un attacco concentrico da parte delle Procure. Forza Italia conferma con fermezza l’indicazione del sindaco di Cosenza Mario Occhiuto alla presidenza della Regione Calabria che rappresenta, a nostro parere, un nuovo modo di fare politica e amministrazione, autonomo e ambizioso”. “Occhiuto – affermano ancora i consiglieri regionali calabresi di Forza Italia – non è un professionista della politica, ha fatto solo il sindaco della sua città con risultati che anche i suoi detrattori hanno dovuto riconoscere, attraverso uno sforzo creativo concentrato sull’arte, sulla cultura, sull’ambiente, sull’esaltazione del bello, elementi che hanno fatto impennare i dati sul turismo”. “Il presidente Berlusconi e il coordinamento nazionale – proseguono – hanno preso atto della designazione unanime e siamo certi che difenderanno fino in fondo l’autonomia e la dignità del partito calabrese che è forte, radicato e con percentuali molto al di sopra della media nazionale. Un arretramento o un segnale di debolezza rappresenterebbero una resa incondizionata e un atto di totale sottomissione dai dirompenti effetti sul piano nazionale. Riconoscere tre Regioni che vanno al voto su tre alla Lega non ci sembrerebbe il modo migliore per affermare una presenza dignitosa di Forza Italia nella coalizione. Se il tavolo nazionale confermerà che l’indicazione alla presidenza della Calabria spetta a Forza Italia, la volontà unanime del partito calabrese andrà rispettata, così come da noi sono state rispettate le indicazioni leghiste per l’Umbria e l’Emilia Romagna. La Lega si assumerà, in caso contrario, la pesante responsabilità di avere frantumato la coalizione e consegnato la Calabria alla strana alleanza PD-Cinquestelle-Leu che sulla carta, considerando i dati europei di qualche mese fa, sarebbe teoricamente in vantaggio”. “Fidiamo sulla saggezza e sulle capacità di mediazione del presidente Berlusconi e del coordinamento nazionale – concludono gli esponenti calabresi di Fi – che certamente avranno percepito l’importanza della posta in gioco che non è solo legata a questioni periferiche, ma che investe il futuro stesso di Forza Italia come componente moderata essenziale di un centrodestra moderno e plurale capace di governare il Paese”.
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Chi è l'autore
Pasquale Mazzeo
Docente di lingua e letteratura inglese, lavora come insegnante presso il Convitto Nazionale Filangieri di Vibo Valentia.
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