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Note sul progetto di lungomare proposto dal Comune di Zambrone

Scritto da Redazione

*Imprenditori Turistici Zambronesi

Il comune di Zambrone ha ottenuto da parte del Ministero degli Interni un finanziamento di 3.5 milioni di €, “per interventi riferiti a opere pubbliche di messa in sicurezza degli edifici e del territorioai sensi dell’art. 1, comma 853 e 861 della Legge 27/12/2017 n° 205 e della legge 21/06/2017 n° 96.

A questo punto, qualunque persona di buon senso, si sarebbe aspettata che il Comune di Zambrone, si attivasse celermente, per cogliere questa grande opportunità che lo Stato Italiano gli ha concesso, elaborando un progetto per mettere in sicurezza il suo territorio.  Ciò anche in considerazione del fatto che nel recente passato, il territorio comunale di Zambrone, è stato interessato da preoccupanti fenomeni, di erosione costiera, di stabilità di pendii con conseguenti frane che hanno provocato anche la chiusura di strade di collegamento importanti della viabilità intercomunale.

Tutti i cittadini ed, in particolare, tutti gli operatori che gestiscono le numerose strutture turistiche presenti nel territorio – che tra l’altro costituiscono un elemento importante dell’economia Zambronese – hanno accolto con grande soddisfazione la notizia dell’importante finanziamento ed hanno plaudito all’impegno dell’amministrazione comunale che era riuscita a raggiungere detto risultato.

Tutti ci saremmo aspettati che l’Amministrazione Comunale di Zambrone si muovesse nella direzione di elaborare un progetto di messa in sicurezza del suo territorio, cercando di eliminare tutte o parte delle criticità che nel passato recente hanno creato danni al territorio partendo dalla messa in sicurezza della rete stradale, che per come sopra accennato, risulta danneggiata in più parti  per finire con la realizzazione di moderne ed adeguate opere di contrasto e difesa a mare per limitare l’erosione costiera.

Invece l’Amministrazione Comunale, senza aprire una consultazione con le forze produttive del territorio e senza confrontarsi con la cittadinanza, ha presentato un progetto che nel titolo “Progetto per la messa insicurezza e potenziamento del lungomare di Zambrone” rispetta formalmente le finalità del finanziamento del Ministero degli Interni, ma nella sostanza ne stravolge completamente l’obiettivo, in quanto detto progetto, tutto rappresenta, tranne che un’opera di messa in sicurezza del territorio. Per dare una idea semplice è come se si autorizzasse e finanziasse la realizzazione di una fabbrica e poi si andasse a costruire una villa.

Tra l’altro, per come anche dichiarato dal WWF provinciale, che sta contestando in termini decisi l’iniziativa, detto progetto costituisce un opera di elevato impatto ambientale che stravolgerebbe l’intero  ecosistema dunale, ancora esistente e si presenta del tutto inidonea a limitare o ridurre il fenomeno dell’erosione costiera, finendo al contrario per aggravarlo. Produrrebbe, inoltre, danni incalcolabili alle strutture produttive turistiche, che si troverebbero a dovere demolire parte dei loro manufatti adibiti a servizi.

La costruzione di detto lungomare andrebbe a ricadere, infine, in un’area ad alto rischio idrogeologico (PAI 1), dove non è ammessa la costruzione di alcun manufatto edilizio.  A tal proposito ricordiamo che a dicembre del 2019, a seguito di una mareggiata,neppure tanto violenta, il mare è penetrato nelle aree delle strutture turistiche che confinano con l’arenile, creando non pochi danni, tant’è che l’Amministrazione Comunale di Zambrone ha richiesto alla Protezione Civile Regionale lo stato di calamità naturale.

Tutto questo si pone in aperto contrasto con l’opera che si intende realizzare in un area, che anche gli eventi recenti dimostrano (mareggiata dicembre 2019), ad alto rischio e  costringerebbe la comunità ad investire in futuro ingenti somme per la sua protezione e tutela, senza peraltro risolvere alcunché, così come si sta verificando in quasi tutti i comuni calabresi ed italiani dotati di lungomare, che ogni anno, subiscono danni incalcolabili a tali infrastrutture.

Noi come operatori turistici siamo, prima di tutto, contrari all’inutile sperpero di danaro pubblico che un intervento del genere comporterebbe e proprio perché vogliamo tutelare e difendere il territorio e desideriamo offrire una offerta turistica rispettosa dell’ambiente e della natura ci auguriamo che l’amministrazione comunale di Zambrone, voglia raccogliere anche l’accorato appello del WWF che condividiamo, si ravveda ed utilizzi questa importante finanziamento per realizzare effettivamente opere che servano a proteggere il suo territorio ed in particolare la costa  e  le spiagge, realizzando, per come anche auspicato dallo stesso WWF, “quelle opere di protezione strettamente necessarie alla manutenzione dell’esistente, impiegando tecnologie e approcci innovativi lontani dalla vecchia logica del cemento a tutti i costi”.

In un momento come questo, in cui, a causa della pandemia di coronavirus, l’economia nazionale ed in particolare quella calabrese sono sull’orlo del collasso, insistere nella realizzazione di un intervento del genere sarebbe per l’Amministrazione Comunale, un atto d’imperdonabile irresponsabilità.

Non possiamo consentire che un importante finanziamento come questo vada sciupato quando un suo serio e  adeguato impiego potrebbe dare tanto lavoro e avere  ricadute economiche importanti sul territorio.

 

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Redazione

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