“E’ assurdo che il Sistema portuale di una Regione venga scomposto”. Lo ha detto il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio nel suo intervento davanti alla commissione Trasporti della Camera per l’audizione informale nell’ambito dell’esame della proposta di nomina a presidente dell’Autorità di sistema portuale dello Stretto. “Riteniamo necessario rivedere una decisione che, tra l’altro, vede insieme la Regione, la Città Metropolitana di Reggio Calabria e il Comune di Villa San Giovanni. Per noi – ha detto Oliverio – è importante che la Commissione ascolti le valutazioni della Regione in relazione ad una problematica che assume particolare valore strategico. La Calabria è la regione dove ha sede l’importante porto di transhipment di Gioia Tauro. Abbiamo lavorato per costruire intorno a questo porto o, meglio, assumendo il porto di Gioia Tauro per la sua importanza e per la sua valenza strategica, un sistema della portualità calabrese. Siamo riusciti a realizzare, non senza difficoltà, un traguardo importante. E questo perché attraverso una governance di sistema, la portualità calabrese, e parlo dei porti di Gioia Tauro, Vibo, Schiavonea, Crotone, Reggio Calabria e Villa San Giovanni, ha avuto una collocazione precisa in un disegno indirizzato anche alla specializzazione delle attività delle infrastrutture portuali. Non solo. Siamo riusciti a realizzare un obiettivo importante, che è quello della Zes, realizzata per la prima volta in un Paese dell’occidente europeo, ed abbiamo scelto proprio il sistema della portualità come perno per individuare le aree da sottendere a Zone economiche speciali in un disegno generale”. “Tutto questo lavoro che è stato costruito e che cominciava a dare i suoi frutti – secondo il Governatore della Calabria – perché, per esempio, mentre il porto di Gioia Tauro è prevalentemente di transhipment, quello di Reggio è specializzato nella crocieristica e quello di Villa San Giovanni in attività commerciali e soprattutto come infrastruttura di collegamento da e per la Sicilia, rischia ora di essere azzerato. Il Disegno di Legge che ha modificato questo sistema ha determinato un indebolimento e, soprattutto, un ritorno all’indietro perché lo scorso anno il Parlamento, su iniziativa del Governo, ha scomposto questa autorità di sistema”. “Rispetto a questa decisione, prima ancora che il Parlamento decidesse – ha sostenuto il Governatore della Calabria – abbiamo assunto un’iniziativa per porre all’attenzione del Parlamento queste problematiche e per evidenziare che tornare indietro sarebbe stato un errore ma, soprattutto, sarebbe stato un errore sganciare dall’Autorità portuale di Gioia Tauro due importanti infrastrutture portuali che sono prossime come quelle di Villa San Giovanni e di Reggio Calabria. Il porto di Gioia Tauro, inoltre, è nella rete TEN-T e, quindi, noi abbiamo adesso un’Autorità portuale che ha sede fuori regione con due infrastrutture portuali prossime a Reggio che sono state scomposte e portate fuori regione”. “Perché tutto questo? Per rispondere a quale logica e a quale disegno di interesse nazionale? Avrei capito questa decisione – ha aggiunto Oliverio – se ci fosse stato un interesse nazionale. Non c’è alcun interesse. C’è solo l’interesse a motivare la costituzione di una nuova Autorità portuale. Questo si sarebbe potuto fare diversamente, senza scomporre un’Autorità di sistema per giustificare questa operazione. Vorrei evidenziare che la Regione è stata costretta a ricorrere alla Corte costituzionale davanti alla quale è pendente un nostro ricorso motivato nel merito, oltre che dal punto di vista della procedura attivata. Riteniamo sia necessario ripensare questa decisione. La poniamo al Parlamento come esigenza e come opportunità perché, attraverso l’Autorità di Sistema di Gioia Tauro abbiamo messo in moto un processo virtuoso che, in seguito a tale decisione, ha subito un fortissimo rallentamento dal punto di vista della logistica, della razionalizzazione dell’utilizzazione delle risorse e anche delle opportunità”. “Per questa ragione – ha concluso Oliverio – siamo fortemente contrari, e questo parere lo abbiamo espresso formalmente alla Commissione. Lo avevamo fatto già prima, depositando tutti gli atti che abbiamo prodotto in passato e copia del ricorso che abbiamo avanzato alla Corte costituzionale. Questa decisione mi sembra così evidentemente sbagliata e grossolana, e utilizzo questo termine volutamente forzato per meglio evidenziare il senso di questa operazione, da non richiedere ulteriori commenti”.
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Chi è l'autore
Pasquale Mazzeo
Docente di lingua e letteratura inglese, lavora come insegnante presso il Convitto Nazionale Filangieri di Vibo Valentia.
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