La Corte d’Appello di Reggio Calabria, decidendo sul rinvio disposto dalla Cassazione nel 2018, ha assolto “perché il fatto non sussiste” tutti e dieci gli imputati del processo Reggio Nord nato da un’inchiesta della Dda reggina che nel 2011 aveva portato al fermo di esponenti delle cosche Condello-Garonfolo e Zito-Bertuca. Dopo la condanna a 5 anni di reclusione in primo grado e la prima assoluzione nel secondo processo, annullata dalla Suprema Corte, il collegio giudicante ha prosciolto di nuovo dall’accusa di intestazione fittizia con l’aggravante di aver favorito la cosca Condello l’imprenditore Rappoccio, ex patron della Medinex, la squadra di pallavolo femminile della città dello Stretto. Assolti anche i boss Pasquale Bertuca e Domenico Condello, quest’ultimo era stato condannato a quasi 20 anni di carcere poi annullati dalla Cassazione. Prosciolti anche il cognato di Condello, Bruno Tegano, e altri sei imputati: Gianluca Ciro, Domenico Favara, Gaetano Francesco Belfiore, Robertino Morgante, Fabio Pasqualino Scopelliti, Renato Marra e Giuseppe Caronfolo. Al centro dell’inchiesta della dda di Reggio Calabria l’affare della discoteca “Limoneto” a Catona, nella periferia nord di Reggio, che, secondo l’accusa, sarebbe stata gestita di fatto da Bruno Tegano per conto del boss Mico Condello, all’epoca latitante, catturato nel 2012.