Beni mobili e immobili per un valore di 10 milioni di euro sono stati sequestrati ad Antonio Muto, 64enne originario di Cutro (Crotone) ma domiciliato a Reggio Emilia, attualmente detenuto. Il sequestro, eseguito dalla Dia di Bologna, comprende 73 immobili, tra fabbricati e terreni in Emilia-Romagna e Calabria, una società immobiliare e 13 auto, oltre a numerosi rapporti bancari. Antonio Muto, trasferitosi dal 1977 in provincia di Reggio Emilia dove ha svolto attività nel settore edile e immobiliare, è stato arrestato nel 2015 e condannato a 12 anni di reclusione, poiché coinvolto nell’operazione ‘Aemilia’, insieme ad altre 202 persone, per “associazione mafiosa”. Muto è ritenuto appartenente alla ‘ndrangheta operante nel territorio di Reggio Emilia, Parma, Modena e Piacenza, legata alla cosca di Cutro, facente capo a Nicolino Grande Aracri.
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Chi è l'autore
Pasquale Mazzeo
Docente di lingua e letteratura inglese, lavora come insegnante presso il Convitto Nazionale Filangieri di Vibo Valentia.
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